CNOG - FNSI - TELEFONO AZZURRO

CARTA DI TREVISO

Informazione e minori

Treviso, 5 ottobre 1990

 

Fnsi e Ordine dei giornalisti, al termine del convegno nazionale di studi organizzato a Treviso in collaborazione con "telefono azzurro" sul tema: " Da bambino a notizia; i giornalisti per una cultura dell'infanzia" propongono la seguente carta d'intenti:

 

I giornalisti italiani nella convinzione che l'informazione debba ispirarsi e rispettare i principi e i valori su cui si radica la nostra Carta costituzionale ed in particolare:

FNSI e Ordine dei giornalisti consapevoli che il fondamentale diritto all'informazione può trovare dei limiti quando venga in conflitto con diritti fondamentali delle persone meritevoli di una tutela privilegiata e che, fermo restando il diritto di cronaca in ordine ai fatti, va ricercato un bilanciamento con il diritto del minore, in qualsiasi modo protagonista della cronaca, ad una specifica tutela, richiamano le specifiche normative previste dal Codice di procedura penale e dal Codice di procedura penale per i minori. Quest'ultimo, all'articolo 13 prescrive il:

"divieto di pubblicare e divulgare con qualsiasi mezzo notizie o immagini idonee a identificare il minore comunque coinvolto nel reato". Il nuovo Codice di procedura penale, all'articolo 114, comma 6, vieta "la pubblicazione delle generalità dell'immagine di minori testimoni, persone offese e danneggiate..."

 

Sulla base di queste premesse e delle norme deontologiche contenute nell'art.2 della legge istitutiva dell'Ordine professionale dei giornalisti, ai fini di sviluppare un'informazione sui minori più funzionale alla crescita di una cultura dell'infanzia e dell'adolescenza nel nostro Paese; la FNSI e l'Ordine nazionale dei giornalisti sottoscrivono, in collaborazione con "Telefono Azzurro", il seguente

 

 

Protocollo d'intesa

 

a) il rispetto per la persona del minore, sia come soggetto agente, sia come vittima di un reato, richiede il mantenimento dell'anonimato nei suoi confronti, il che implica la rinuncia a pubblicare elementi che anche indirettamente possano comunque portare alla sua identificazione;

b) la tutela della personalità del minore si estende anche - tenuta in prudente considerazione la qualità della notizia e delle sue componenti - a fatti che non siano specificamente reati (suicidio di minori, questioni relative ad adozione e affidamento, figli di genitori carcerati, etc.) in modo che sia tutelata la specificità del minore come persona in divenire, prevalendo su tutto il suo interesse ad un regolare processo di maturazione che potrebbe essere profondamente disturbato o deviato da spettacolarizzazioni del suo caso di vita, da clamorosi protagonismi o da fittizie identificazioni;

c) particolare attenzione andrà posta per evitare possibili strumentalizzazioni da parte degli adulti portati a rappresentare e a far prevalere esclusivamente il proprio interesse;

d) per i casi ove manchi una univoca disciplina giuridica, i mezzi di informazione devono farsi carico della responsabilità di valutare se quanto vanno proponendo sia davvero nell'interesse del minore;

e) se, nell'interesse del minore - esempi possibili i casi di rapimento e di bambini scomparsi - si ritiene opportuno la pubblicazione di dati personali e la divulgazione di immagini, andrà comunque verificato il preventivo assenso dei genitori e del giudice competente.

Ordine dei giornalisti e FNSI raccomandano ai direttori e a tutti i redattori l'opportunità di aprire con i lettori un dialogo capace di andare al di là della semplice informazione; sottolineano l'opportunità che in casi di soggetti deboli l'informazione sia il più possibile approfondita con un controllo incrociato delle fonti, con l'apporto di esperti, privilegiando, ove possibile, servizi firmati e in ogni caso in modo da assicurare un approccio al problema dell'infanzia che non si limiti all'eccezionalità dei casi che fanno clamore, ma che approfondisca - con inchieste, speciali, dibattiti - la condizione del minore, e le sue difficoltà, nella quotidianità.

 

FNSI e Ordine dei giornalisti si impegnano, per le rispettive competenze:

FNSI e Ordine dei giornalisti stabiliscono di costituire, in collaborazione con "Telefono Azzurro", insieme con le altre componenti del mondo della comunicazione che vorranno aderire, un Comitato nazionale permanente di Garanti che possa - sentiti anche costituendi gruppi di lavoro - tempestivamente fissare indirizzi su singole problematiche, organizzare opportune verifiche di ricerca e sottoporre agli organi di autodisciplina delle categorie eventuali casi di violazione della deontologia professionale; tali casi saranno esaminati su richiesta degli iscritti, su segnalazione dei lettori, di propria iniziativa

Treviso, 5 ottobre 1990

 

 

 

 

COMITATO NAZIONALE DI GARANZIA
PER L'INFORMAZIONE SUI MINORI E
PER L’ATTUAZIONE DELLA CARTA DI TREVISO

 

(composizione e regolamento)

Il Comitato ha il compito precipuo di favorire la crescita dei processi informativi sull'infanzia ed i minori per l'applicazione e nel rispetto dei principi contenuti nella Carta di Treviso.

Il Comitato, avvalendosi anche della collaborazione di Enti, Associazioni e singoli competenti sulle materie attinenti alla condizione minorile, promuove attività di studio e ricerca su tali materie, con particolare riferimento al rapporto fra infanzia e informazione, anche attraverso l'Osservatorio e la costituzione di eventuali commissioni di lavoro.

Al Comitato è inoltre affidato il compito della valutazione e della verifica, sotto i profili della deontologia professionale e dell'etica applicata alla produzione dei messaggi da parte dei mezzi di comunicazione, dei casi di violazione dei principi contenuti nella Carta di Treviso. A tale fine il Comitato esamina i casi su segnalazione dei propri membri, da parte degli iscritti agli organismi componenti il Comitato, da parte di strutture regionali o locali ad esso affini, da parte dei lettori e dei cittadini che si pongano in rapporto non anonimo. Dopo approfondito esame il Comitato trasmette i casi istruiti all'Ufficio di Presidenza per le delibere definitive.

Sono membri permanenti del Comitato :

il Presidente ed il Segretario nazionale della FNSI, con facoltà di delegare ciascuno un proprio sostituto;

il Presidente ed il Consigliere Segretario del CNOG, con facoltà di delegare ciascuno un proprio sostituto;

il Presidente dell'Associazione Telefono Azzurro, con facoltà di delegare un sostituto;

il Presidente della FIEG, o un suo delegato;

il Presidente della FRT, o un suo delegato;

il Presidente della RAI, o un suo delegato;

un rappresentante del Garante della Radiodiffusione e l'Editoria;

un rappresentante del Consiglio degli Utenti;

un rappresentante del Ministero di Grazia e Giustizia;

un rappresentante del Ministero per gli Affari Sociali;

un rappresentante del Consiglio nazionale dei Minori;

un rappresentante dell'Associazione Nazionale Giudici minorili;

un rappresentante del Comitato interprofessionale Informazione Pubblicità;

un rappresentante del Giurì della Pubblicità;

un rappresentante della CGIL;

un rappresentante della CISL;

un rappresentante della UIL.

Possono far parte del Comitato 5 esperti, fra i docenti, gli operatori ed i responsabili di Associazioni che abbiano particolare competenza sui problemi dell'informazione e della condizione minorile. La loro nomina è biennale ed è rinnovabile fino a due bienni successivi.

Il CNOG e la FNSI hanno, inoltre, facoltà di nominare giornalisti, cultori della materia, che assumono la funzione di assistenti del Comitato per l'istruzione dei casi e di singole questioni in discussione. La loro nomina è biennale ed è rinnovabile per un biennio.

 

UFFICIO DI PRESIDENZA

L'Ufficio di Presidenza, in quanto organo deliberante di vigilanza e indirizzo, esamina i casi, su trasmissione del Comitato, o in casi eccezionali e urgenti su autonoma iniziativa. Delibera sulla trasmissione o meno agli organi di autodisciplina e decisionali delle categorie competenti.

Assumono la Presidenza, alternativamente a turno per un biennio, la FNSI e il CNOG, attraverso il legale rappresentante o un suo delegato L'Associazione Telefono Azzurro regge in permanenza la Vice presidenza, da cui dipende la sovrintendenza delle attività di ricerca e delle commissioni di lavoro.

L'Ufficio di Presidenza nomina il Direttore dell'Osservatorio sui Minori e i membri esperti non giornalisti del Comitato Nazionale.

Compongono l'Ufficio di Presidenza:

Il Presidente ed il Segretario nazionale della FNSI, con facoltà di delegare ciascuno un proprio sostituto;

il Presidente ed il Consigliere Segretario del CNOG, con facoltà di delegare ciascuno un proprio sostituto;

il Presidente dell'Associazione Telefono Azzurro, con facoltà di delegare un proprio sostituto;

il Presidente della FIEG, o un suo sostituto;

il Presidente della FRT, o un suo sostituto;

il Presidente della RAI, o un suo sostituto.

OSSERVATORIO SUI MINORI

É istituito l'Osservatorio sui Minori. Il Direttore dell'Osservatorio, nominato dall'Ufficio di Presidenza del Comitato, è anche coordinatore dei Gruppi di lavoro e ricerca che il Comitato potrà istituire per singole e specifiche questioni.

 

SEGRETERIA

É istituita la segreteria dell'Ufficio di Presidenza e del Comitato. Essa ha sede, per il primo biennio, presso il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti. Ne fanno parte il Direttore del CNOG, il Direttore ed il Vice Direttore della FNSI, il Direttore dell'Osservatorio sui minori.

 

 

 

 

CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI
FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA
d’intesa con TELEFONO AZZURRO

 

CARTA DI TREVISO - VADEMECUM ‘95

Treviso, 25 novembre 1995

 

I giornalisti italiani, d’intesa con Telefono Azzurro, a cinque anni dall’approvazione della Carta di Treviso, ne riconfermano il valore e ne ribadiscono i principi a salvaguardia della dignità e di uno sviluppo equilibrato dei bambini e degli adolescenti -senza distinzioni di sesso, razza, etnia e religione- , anche in funzione di uno sviluppo della conoscenza dei problemi minorili e per ampliare nell’opinione pubblica una cultura dell’infanzia pur prendendo spunto dai fatti di cronaca.

 

In considerazione delle ripetute violazioni della "Carta", ritengono utile sottolineare alcune regole di comportamento, peraltro non esaustive dell’impegno, anche in applicazione delle norme nazionali ed internazionali in vigore.

 

1) Al bambino coinvolto - come autore, vittima o teste - in fatti di cronaca, la cui diffusione possa influenzare negativamente la sua crescita, deve essere garantito l’assoluto anonimato. Per esempio deve essere evitata la pubblicazione di tutti gli elementi che possono portare alla sua identificazione, quali le generalità dei genitori, l’indirizzo dell’abitazione o il Comune di residenza nel caso di piccoli centri, l’indicazione della scuola cui appartenga.

2) Per quanto riguarda i casi di affidamento o adozione e quelli di genitori separati o divorziati, fermo restando il diritto di cronaca e di critica circa le decisioni dell’autorità giudiziaria e l’utilità di articoli e inchieste, occorre comunque anche in questi casi tutelare l’anonimato del minore per non incidere sull’armonico sviluppo della sua personalità.

3) Il bambino non va intervistato o impegnato in trasmissioni televisive e radiofoniche che possano ledere la sua dignità nè turbato nella sua privacy o coinvolto in una pubblicità che possa ledere l’armonico sviluppo della sua personalità e ciò a prescindere dall’eventuale consenso dei genitori .

4) Nel caso di comportamenti lesivi o autolesivi (come suicidi, lanci di sassi, fughe da casa, ecc...) posti in essere da minorenni, occorre non enfatizzare quei particolari di cronaca che possano provocare effetti di suggestione o emulazione.

5) Nel caso di bambini malati, feriti o disabili, occorre porre particolare attenzione nella diffusione delle immagini e delle vicende al fine di evitare che, in nome di un sentimento pietoso, si arrivi ad un sensazionalismo che finisce per divenire sfruttamento della persona.

I giornalisti riuniti a Venezia e Treviso il 23-24-25 novembre 1995 per il Convegno "Il Bambino e l’informazione" impegnano inoltre il Comitato Nazionale di Garanzia a:

a) diffondere la normativa esistente

b) pubblicizzare i propri provvedimenti anche attraverso un bollettino;

c) attuare l’Osservatorio previsto dalla Carta di Treviso:

d) organizzare una conferenza annuale di verifica dell’attività svolta e di presentazione dei dati dell’Osservatorio;

e) coinvolgere nell’applicazione della Carta di Treviso in modo più diretto i direttori di quotidiani, agenzie di stampa, periodici, notiziari televisivi e radiofonici;

f) sollecitare la creazione di uffici stampa presso i Tribunali per i minorenni;

g) sviluppare in positivo la creazione di spazi informativi e di comunicazione per i minori affinché se ne possa parlare nella loro normalità e non soltanto nell’emergenza;

 

impegnano il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti a:

a) prevedere che nella riforma dell’Ordine sia semplificata la procedura disciplinare e contemplata la sanzione accessoria della pubblicazione del provvedimento;

b) organizzare seminari e incontri e quanto sia utile per confrontare l’iniziativa dei Consigli regionali dell’Ordine;

e) coinvolgere le scuole di giornalismo come centri di monitoraggio

 

Treviso, 25 novembre 1995

 

 

 

 

TUTELA DELL'INFANZIA

NELLA PROGRAMMAZIONE RADIO-TELEVISIVA,

NEI NUOVI MEDIA E NEL MESSAGGIO PUBBLICITARIO

 

 

Il Gruppo di Lavoro a Treviso (25 novembre 1995) ha approfondito le tematiche assegnategli relativamente alle forme e ai criteri di tutela dell'infanzia nella programmazione radio-televisiva, nei nuovi media e nel messaggio pubblicitario.

 Questa materia ha un carattere diverso da quello dell'informazione propriamente intesa e per altro viene a completare il quadro problematico connesso alla tutela dei minori nei media.

 Tale problematica è stata affrontata nello spirito che caratterizza la Carta di Treviso, completandone l'area di intervento.

 Si è preso innanzitutto atto dell'esistenza di normative e carte di intenti sottoscritte da soggetti diversi, produttori di cultura per l'infanzia, quali le reti televisive, le industrie di giochi e giocattoli, della pubblicità.

 Una prima indicazione del Gruppo di Lavoro è quella di far convergere questi vari strumenti e i relativi sottoscrittori verso un comune tavolo di confronto per procedere ad una verifica dell'efficacia, della coerenza nonché della possibile omogeneizzazione dei documenti per una loro più incisiva applicazione attraverso i necessari strumenti di controllo.

 La discussione che si è sviluppata sulle problematiche dell'infanzia tanto come soggetto che come oggetto di programmazione radio-televisiva e di produzione culturale, con particolare sottolineatura per gli aspetti qualitativi, si è conclusa con l'enunciazione dei punti seguenti, interpreti dello spirito della Carta di Treviso.

 a)      allargare l'impegno per la realizzazione e diffusione di programmi caratterizzati da una più ampia gamma di proposte e tesi a sviluppare una cultura positivamente orientata verso l'infanzia.

  Si tratta, in particolare, di impegnarsi nello sviluppo di una dimensione anche europea che apra verso una maggiore conoscenza reciproca delle nazionalità e delle culture.

 b)      realizzare programmi e iniziative radio-televisive dedicate a genitori e educatori, con l'obiettivo di aiutarli nella loro attività educativa, informandoli in maniera sistematica sui temi relativi al rapporto tra bambini/ragazzi e media, nonché su iniziative ed esperienze nel campo della cultura e delle attività dedicate alla famiglia e all'infanzia.

 c)       impegnarsi nell'ambito della cultura multimediale (Internet - CD Rom - videogiochi - homevideo), sulle sue potenzialità educative e culturali, sui possibili rischi derivanti da una utilizzazione non corretta, e da contenuti diseducativi di alcuni prodotti.

 

 Il Gruppo ritiene che la presente proposta possa essere opportunamente supportata dal Telefono Azzurro per la sua adozione ed attuazione.