LO
STATUTO
il
manifesto
(1990)
1. PRELUDIO
I1
manifesto è un quotidiano, una cultura politica, il manifesto
continua a fondarsi su lavoro di uomini e donne. La sua identità culturale
e ideale è rintracciabile nel complesso del suo ormai lungo itinerario. Nel suo
fare informazione e cultura politica, il manifesto
continua a fondarsi su questa sua storia, riattualizzandone di continuo l'ispirazine
e i contenuti fondamentali.
Il
femminismo e la cultura delle donne sono parte integrante dell'identità
originaria e della storia politica del manifesto.
Il
manifesto è un'impresa politica e professionale di natura
collettiva, pienamente autonoma dai centri di potere politico ed economico.
Il
presente statuto intende prevedere e regolare le le forme interne di decisione
collettiva. La partecipazione alla proprietà comporta l'esplicita accettazione
dello statuto, così come esso è accettato dall'attuale proprietà cooperativa.
2. L ASSEMBLEA
L'assemblea
del manifesto è formata da tutti
coloro che da almeno due anni hanno un rapporto di lavoro, anche a tempo il
giornale, con il giornale, siano essi redattori o addetti ai servizi. La
redazione di redazione terrà l'elenco aggiornato dei membri.
Sono
materia di competenza dell'assemblea: le opzioni e le iniziative politiche del
giornale, la nomina della direzione, le questioni inerenti alla proprietà,
l'impostazione dei progetti editoriali, gli indirizzi dell'organizzazione
tecnico-produttiva del lavoro.
3. CONVOCAZIONE
L'assemblea
verrà convocata con almeno sette giorni di anticipo con apposito avviso appeso
nello spazio delle comunicazioni interne e telefonicamente, da parte della
segreteria di redazione, per quanto riguarda i corrispondenti, i collaboratori
fissi e i redattori assenti per ragioni di servizio (qualora siano
raggiungibili).
L'assemblea
può essere convocata dal direttore, dal comitato editoriale o da un quarto dei
suoi componenti, sulla base di un chiaro ordine del giorno.
In
apertura dei lavori, l'assemblea elegge un suo presidente, che ne regolerà lo
svolgimento e ne terrà un verbale essenziale, e che, fino all’assemblea
successiva, verificherà il rispetto delle regole statutarie e delle decisioni
assembleari.
Almeno
una volta l'anno l'assemblea verrà convocata per discutere una relazione del
direttore sullo stato del giornale.
4. VOTAZIONI
L'assemblea
può deliberare con votazione quando sia presente (personalmente o per delega)
la maggioranza dei membri e decide di regola a maggioranza dei volanti. Chi è
impossibilitato, per ragioni di lavoro o di forza maggiore, a essere presente,
può delegare un altromembro dell’assemblea: una persona non può esercitare
più di una delega.
Su
richiesta di almeno un quinto dei presenti, l'assemblea vota a scrutinio
segreto. In questo caso al presidente verranno affiancati due scrutatori.
Il
presidente dell'assemblea, per le votazioni ritenute fondamentali, può
raccogliere telefonicamente i voti dei corrispondenti dall’estero e dei membri
dell'assemblea impegnati in servizi esterni a parere del direttore non
rinviabili, a condizione che tali persone siano rapidamente consultabili.
Successivamente
alla sua entrata in vigore, che avviene immediatamente dopo la sua votazione, lo
statuto può essere modificato col
voto del 60% dei membri dell'assemblea.
5. COMITATO EDITORIALE
Il
Comitato editoriale è il massimo organo di garanzia del giornale e nei
confronti dei lettori. I suoi membri, tra i quali non può esserci il direttore
in carica, vengono eletti dall'assemblea con una maggioranza dei due terzi dei
votanti.
In
caso di vacanza, l'assemblea viene convocata entro un mese per l'elezione del
nuovo Comitato editoriale.
6. ELEZIONE DEL DIRETTORE
La
scelta del direttore (o dei direttori) del giornale è pertinenza esclusiva
dell'assemblea del manifesto così
come definita più sopra.
La
facoltà di proposta è affidata al comitato editoriale, sentita la proprietà e
alla luce delle altre consultazioni che esso riterrà opportuno fare.
Un
quarto dei membri dell'assemblea può avanzare proposte alternative o
integrative. Dopo l'illustrazione delle proposte in assemblea, il candidato o i
candidati presenteranno i loro programmi editoriali.
Una
successiva assemblea completerà la discussione e procederà alla votazione.
Il
direttore è eletto con il 51% degli aventi diritto al voto.
7. POTERI DEL DIRETTORE
Il
direttore, il cui mandato è di tre anni, è responsabile della conduzione del
quotidiano e, con il comitato editoriale, della sua
immagine politica. È tenuto a farsi carico della natura collettiva del
giornale e dei poteri dell'assemblea.
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direttore può proporre una o più suoi vicedirettori e l’assemblea entro un
mese è chiamata ad esprimere un parere vincolante.
Il
direttore, consultati i relativi gruppi di lavoro, affida le responsabilità
interne e decide sulle assunzioni redazionali e sui licenziamenti. Su tutto ciò
dà comunicazione motivata all’assemblea. Un quadro dell’assemblea può
chiedere che le scelte del
direttore vengano approvate ( o respinte) con apposita votazione.
8. REVOCA DEL DIRETTORE
Il
mandato del direttore può essere revocato per sfiducia prima della sua
scadenza. La relativa assemblea può essere convocata, con dettagliata
motivazione, su iniziativa di un quinto dei suoi membri e la revoca deve essere
approvata dal 51% degli aventi diritto al voto.
9. VACANZA Dl DIREZIONE
In
caso di vacanza di direzione la reggenza del giornale viene assunta dal comitato
editoriale, che può delegarla a uno o più redattori. Entro un mese dovrà
essere convocata l'assemblea per la nomina del nuovo direttore.
10. CONSIGLIO Dl REDAZIONE
Per
istruire le questioni e per impostare il lavoro del giornale viene formato il
consiglio di redazione , struttura intermedia, consultiva e operativa, tra
direzione e assemblea. Tale organismo è formato dai responsabili dei singoli
settori di lavoro e da altre persone di volta in volta invitate dal direttore,
con particolare attenzione verso i corrispondenti.
11. RIUNIONE GIORNALIERA
Tutti
hanno il diritto-dovere, compatibilmente con gli impegni di lavoro, di
partecipare a una riunione quotidiana di redazione per l’impostazione del
giornale e per la verifica del numero uscito. Alla riunione sono comunque tenuti
a essere presenti i membri del consiglio di redazione.
12. DOVERI
I
membri dell'assemblea si impegnano a rispettare le regole e le decisioni
statutarie ed assembleari e ad assumere i
vincoli di orario, di presenza e di impegno stabiliti collettivamente e con gli
organi gestionali; si dichiarano disponibili a forme consensuali di mobilità
interna, accettano, fintantoché ciò sarà necessario per preservare
l'autonomia della testata, livelli
di retribuzione e inquadramento inferiori al mercato.
Le
collaborazioni firmate o a carattere pubblico ad altri mezzi di informazione o
con altri soggetti vanno concordate con il direttore.
Sono
ritenute incompatibili le collaborazioni a uffici stampa o pubbliche relazioni.
13. PUBBLICITA’
Su
nessun testo anche indirettamente pubblicitario può essere
chiesta la firma di un redattore. Tutti i testi pubblicitari devono
apparire chiaramente tali al lettore, facilmente distinguibili dalle parti del
giornale scritte sotto la responsabilità della redazione. La provenienza dei
messaggi deve essere sempre individuabile.
ll presente statuto è stato approvato dall'assemblea a stragrande maggioranza (1 voto contrario,1 astenuto, 1 non partecipazione al voto). All'unanimità è stato deciso che l'incompatibilità tra Comitato editoriale e direzione non riguarda l'assetto attualmente in vigore.