la Repubblica

 

DOMENICA, 19 FEBBRAIO 2006

 

 

Pagina 23 - Commenti

 

La metodologia del premier

 

 

 

 

CLAUDIO RINALDI


Crederci o non crederci, questo è il problema. A sentire Silvio Berlusconi, che da giovedì 16 febbraio lo cita in tutti i comizi, il sondaggio americano che dà la Casa delle libertà in testa sull´Unione, con il 48,4 per cento delle intenzioni di voto contro il 48,2, va preso per oro colato: la società che l´ha eseguito, la Penn, Shoen & Berland Associates, è serissima, vantando fra i clienti colossi come Microsoft e Vodafone. Dal centrosinistra si ribatte che quell´indagine è una bufala, visto che tutti i sondaggisti italiani parlano di un Romano Prodi saldamente in vantaggio. Chi ha ragione? La risposta definitiva la daranno gli elettori il 9-10 aprile. Già adesso però la guerra dei sondaggi, che giustamente Massimo D´Alema considera «deprimente», si presta a una serie di osservazioni dettate dal buon senso. E ce n´è abbastanza per mettere in dubbio l´attendibilità delle cifre elaborate oltre Oceano.
1. Il sondaggio della Psb non è stato commissionato da un soggetto indipendente, come un giornale o un telegiornale, bensì da un partito; e da quello più rumorosamente impegnato nella campagna elettorale.
2. Forza Italia ha ingaggiato la Psb come consulente all´unico scopo di aumentare le proprie chances di vittoria, non certo per amore della verità.
3. Il sondaggio dunque non mira a fotografare gli orientamenti della gente, ma a manipolarli. Ha lo stesso compito, paradossalmente, che Karl Marx assegnava ai filosofi: non più interpretare la realtà, ma trasformarla.
4. Berlusconi ha sempre usato sondaggi fasulli come armi di battaglia politica. Nel 1994 affermava di essere al 36 per cento, una bugia enorme; mandando la sensazione che il suo partito fosse sulla cresta dell´onda riuscì a conquistare un discreto 21. In vista delle europee di due anni fa proclamò di avere in tasca il 25 per cento dei voti, lo stesso risultato del 1999; invece si fermò al 21.
5. Secondo "il Giornale" della famiglia Berlusconi, la Psb ha «utilizzato un programma di campionatura basato su una specifica metodologia e su recenti trend elettorali». La frase è volutamente fumosa; tuttavia basta a far capire che il campione degli intervistati è stato costruito con tecniche non in uso presso gli specialisti di ricerche demoscopiche. Dopo la finanza creativa di Giulio Tremonti, ecco i sondaggi creativi.
6. La Psb asserisce che l´Unione, in una rilevazione del 14 dicembre scorso, aveva il 58 per cento dei consensi, mentre la Cdl era inchiodata al 41. Se il dato fosse vero, vorrebbe dire che in due mesi scarsi il centrodestra ha recuperato ben 17 punti di svantaggio: una rimonta sensazionale. Ma i numeri relativi al 14 dicembre sono "ictu oculi" falsi. E la loro totale inverosimiglianza autorizza a ritenere che possa essere un´invenzione anche il 48 pari registrato il 9 febbraio.
7. La cosa buffa è che Berlusconi ha sempre giurato sul 48 pari, anche molto prima che entrassero in scena gli americani. Si rileggano le sue dichiarazioni: 48,3 per cento contro 48,3 (11 settembre); 48 a 48 (17 e 21novembre); 48,7 all´Unione e 48,6 alla Cdl (25 novembre); 49,6 e 48,4 (12 gennaio)... Se le conclusioni della Psb non sono preconfezionate, il ricorrere del fatidico 48 è una coincidenza davvero sfortunata. Ma viene in mente una vecchia frase di Luigi Crespi, ex guru del premier: «Berlusconi non commissiona sondaggi, compra risultati».
8. Anche le stime della Psb sui singoli partiti lasciano di stucco. I Ds sono accreditati di un fiabesco 25,9 per cento; per l´Udeur si prevede uno squallido 0,3. Due assurdità. Sembrano proprio grandezze confezionate su misura per Berlusconi, la cui tesi è che l´Unione, essendo dominata dai «comunisti», distrugge i moderati.
9. È indicativo, del resto, che nemmeno gli alleati del Cavaliere paiano fidarsi del sondaggio made in Usa. Nessuno ci mette la mano sul fuoco. Tutti, compreso il forzista Tremonti, basano il loro apparente ottimismo su altri e più vaghi argomenti: l´inversione di tendenza in atto, l´aria nuova che tira, l´entusiasmo tornato nel popolo di destra.
10. Ma c´è un aspetto ancora più illuminante, ed è che lo stesso Berlusconi in fondo mostra di non credere al sondaggio della riscossa. La Psb, infatti, assegna ad Alternativa Sociale un miserrimo 0,1 per cento; ma perché, allora, il Cavaliere ha perso tempo nel corteggiare spasmodicamente Alessandra Mussolini? Tanta fatica per così poco?