Crederci o non
crederci, questo è il problema. A sentire Silvio Berlusconi, che da
giovedì 16 febbraio lo cita in tutti i comizi, il sondaggio americano che
dà la Casa delle libertà in testa sull´Unione, con il 48,4 per cento
delle intenzioni di voto contro il 48,2, va preso per oro colato: la
società che l´ha eseguito, la Penn, Shoen & Berland Associates, è
serissima, vantando fra i clienti colossi come Microsoft e Vodafone. Dal
centrosinistra si ribatte che quell´indagine è una bufala, visto che
tutti i sondaggisti italiani parlano di un Romano Prodi saldamente in
vantaggio. Chi ha ragione? La risposta definitiva la daranno gli elettori
il 9-10 aprile. Già adesso però la guerra dei sondaggi, che giustamente
Massimo D´Alema considera «deprimente», si presta a una serie di
osservazioni dettate dal buon senso. E ce n´è abbastanza per mettere in
dubbio l´attendibilità delle cifre elaborate oltre Oceano.
1. Il sondaggio della Psb non è stato commissionato da un soggetto
indipendente, come un giornale o un telegiornale, bensì da un partito; e
da quello più rumorosamente impegnato nella campagna elettorale.
2. Forza Italia ha ingaggiato la Psb come consulente all´unico scopo di
aumentare le proprie chances di vittoria, non certo per amore della verità.
3. Il sondaggio dunque non mira a fotografare gli orientamenti della
gente, ma a manipolarli. Ha lo stesso compito, paradossalmente, che Karl
Marx assegnava ai filosofi: non più interpretare la realtà, ma
trasformarla.
4. Berlusconi ha sempre usato sondaggi fasulli come armi di battaglia
politica. Nel 1994 affermava di essere al 36 per cento, una bugia enorme;
mandando la sensazione che il suo partito fosse sulla cresta dell´onda
riuscì a conquistare un discreto 21. In vista delle europee di due anni
fa proclamò di avere in tasca il 25 per cento dei voti, lo stesso
risultato del 1999; invece si fermò al 21.
5. Secondo "il Giornale" della famiglia Berlusconi, la Psb ha «utilizzato
un programma di campionatura basato su una specifica metodologia e su
recenti trend elettorali». La frase è volutamente fumosa; tuttavia basta
a far capire che il campione degli intervistati è stato costruito con
tecniche non in uso presso gli specialisti di ricerche demoscopiche. Dopo
la finanza creativa di Giulio Tremonti, ecco i sondaggi creativi.
6. La Psb asserisce che l´Unione, in una rilevazione del 14 dicembre
scorso, aveva il 58 per cento dei consensi, mentre la Cdl era inchiodata
al 41. Se il dato fosse vero, vorrebbe dire che in due mesi scarsi il
centrodestra ha recuperato ben 17 punti di svantaggio: una rimonta
sensazionale. Ma i numeri relativi al 14 dicembre sono "ictu oculi"
falsi. E la loro totale inverosimiglianza autorizza a ritenere che possa
essere un´invenzione anche il 48 pari registrato il 9 febbraio.
7. La cosa buffa è che Berlusconi ha sempre giurato sul 48 pari, anche
molto prima che entrassero in scena gli americani. Si rileggano le sue
dichiarazioni: 48,3 per cento contro 48,3 (11 settembre); 48 a 48 (17 e
21novembre); 48,7 all´Unione e 48,6 alla Cdl (25 novembre); 49,6 e 48,4
(12 gennaio)... Se le conclusioni della Psb non sono preconfezionate, il
ricorrere del fatidico 48 è una coincidenza davvero sfortunata. Ma viene
in mente una vecchia frase di Luigi Crespi, ex guru del premier: «Berlusconi
non commissiona sondaggi, compra risultati».
8. Anche le stime della Psb sui singoli partiti lasciano di stucco. I Ds
sono accreditati di un fiabesco 25,9 per cento; per l´Udeur si prevede
uno squallido 0,3. Due assurdità. Sembrano proprio grandezze confezionate
su misura per Berlusconi, la cui tesi è che l´Unione, essendo dominata
dai «comunisti», distrugge i moderati.
9. È indicativo, del resto, che nemmeno gli alleati del Cavaliere paiano
fidarsi del sondaggio made in Usa. Nessuno ci mette la mano sul fuoco.
Tutti, compreso il forzista Tremonti, basano il loro apparente ottimismo
su altri e più vaghi argomenti: l´inversione di tendenza in atto, l´aria
nuova che tira, l´entusiasmo tornato nel popolo di destra.
10. Ma c´è un aspetto ancora più illuminante, ed è che lo stesso
Berlusconi in fondo mostra di non credere al sondaggio della riscossa. La
Psb, infatti, assegna ad Alternativa Sociale un miserrimo 0,1 per cento;
ma perché, allora, il Cavaliere ha perso tempo nel corteggiare
spasmodicamente Alessandra Mussolini? Tanta fatica per così poco?
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